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Intervista di Sara

da Glutinando
intervista Glutinando

Oggi vi raccontiamo l’esperienza di Sara, un membro della nostra community.

In questa intervista Sara ci dà il suo punto di vista da genitore di una bambina celiaca. Parleremo di cambiamenti, di impegno e di cosa si può fare per migliorare la vita dei bambini celiaci.

 

1) Sei mamma di una bambina celiaca. Come è cambiata la vostra alimentazione in  famiglia dopo che lo avete scoperto? 

La diagnosi di celiachia è arrivata quando la bambina aveva appena 1 anno, di conseguenza l’alimentazione era già di base diversa non è cambiata subito. Poi, con la sua crescita, io e mio marito abbiamo scelto di mangiare anche noi senza glutine anche se, limitatamente a pasta o preparazione con panatura. Per il resto abbiamo sempre cercato di mangiare naturalmente senza glutine o cercare di preparare, per quanto possibile, in casa per limitare il consumo di prodotti confezionati.



 

2) Pubblichi spesso dei dolci bellissimi. Come è stato all’inizio passare dalle preparazioni classiche a quelle con ingredienti senza glutine?

Ti ringrazio, troppo gentile. Sinceramente non avevo mai impastato, neanche un classico ciambellone, mai! Poi con la diagnosi di celiachia e soprattutto con la crescita di mia figlia mi si sono presentate determinate esigenze e necessità, a partire dalla colazione, ma anche per i compleanni. Come si fa a negare una torta o un dolcetto ad una bambina? Non essendoci attività o laboratori in zona a cui potermi rivolgere mi sono rimboccata le maniche e ne ho fatto “di necessità virtù”. All’inizio non è stato facile con gli impasti, soprattutto per il pane e la pizza, le mani mi rimanevano letteralmente incollate nell’impasto; la pizza impiegava ore di cottura senza cuocersi e poi rimaneva dura… un disastro! Poi, piano piano, con varie prove si inizia anche a conoscere le farine, gli impasti e ora, non dico che faccio tutto ma pane, pizza e dolci li faccia in casa. Adesso la mia sfida è imparare a preparare la pasta fresca!

 

3) Cosa pensi si possa ancora migliorare per venire incontro alle esigenze dei bambini celiaci?

Su cosa si potrebbe migliorare, secondo me, ci sarebbe tanto da dire. Sicuramente si deve ancora fare molto per migliorare l’alimentazione fuori casa, questo sia per i bambini celiaci quanto per gli adulti perché trovo inaccettabile sentirsi ancora dire “che grado di celiachia ha?” oppure ”ma va in shock anafilattico?”. E ne potrei aggiungere altre. 

Ma avendo una figlia di 11 anni credo che ci voglia molta sensibilizzazione e molta più informazione e formazione. Sia nelle scuole, dove le stesse maestre non sanno come comportarsi esattamente di fronte a questo tipo di intolleranze e sia nelle aziende che si occupano di ristorazione collettiva.

Invece, vorrei ringraziare coloro che, avendo un’attività di ristorazione, pongono particolare attenzione alle esigenze delle persone celiache affinché non si sentano discriminate o messe da parte. Una condizione che, purtroppo ancora oggi, accade molto spesso creando una maggiore frustrazione nei bambini o nei ragazzi in età adolescenziale.

Intervista a cura di Sara S.

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